La Rai ha avviato un procedimento disciplinare che si traduce in 6 giorni di sospensione, nei confronti di Serena Bortone, conduttrice del programma “Chesarà” su Rai 3, per aver condiviso sui social media la notizia della censura del monologo dello scrittore Antonio Scurati. Questo episodio, avvenuto a fine aprile 2024, ha innescato un acceso dibattito pubblico e politico.
Tutto è iniziato quando Serena Bortone ha utilizzato il suo account Instagram per informare i telespettatori che il monologo di Antonio Scurati, previsto nella sua trasmissione, era stato improvvisamente cancellato senza alcuna spiegazione. Scurati, autore del famoso romanzo “M. Il figlio del secolo”, che racconta la vita di Benito Mussolini, aveva generato molta attesa tra il pubblico e la cancellazione del suo intervento è stata immediatamente percepita come una forma di censura.
La Rai, attraverso l’amministratore delegato Roberto Sergio, ha giustificato il procedimento disciplinare affermando che la conduttrice avrebbe violato le regole aziendali sulla privacy e sulle comunicazioni pubbliche. Secondo Sergio, la normativa interna della Rai vieta ai dipendenti di rilasciare dichiarazioni pubbliche su questioni interne senza previa autorizzazione.
La decisione di avviare un procedimento disciplinare contro Bortone ha sollevato un’ondata di polemiche. Il sindacato dei giornalisti Rai, l’Usigrai, ha duramente criticato l’azienda, definendo il procedimento come un tentativo di intimidazione nei confronti dei dipendenti e un attacco alla libertà di stampa. Anche il Partito Democratico ha espresso la sua opposizione, descrivendo la mossa della Rai come minacciosa e intimidatoria, sottolineando l’importanza della libertà di espressione e del pluralismo informativo.
La posizione della Rai
Nonostante le critiche, l’amministratore delegato Sergio ha ribadito che tutti i dipendenti devono rispettare le regole aziendali. Ha spiegato che il procedimento disciplinare non rappresenta una sanzione definitiva, ma è piuttosto una richiesta di chiarimenti da parte di Serena Bortone.