Il 75° Festival di Sanremo 2025 continua a regalare emozioni e momenti sorprendenti, e uno di questi è arrivato proprio dall’interno dell’Ariston. Durante la prima serata, mentre Rose Villain si preparava a esibirsi con il suo brano “Fuorilegge”, un membro del pubblico ha lanciato un urlo in dialetto napoletano: «Si’ ‘na preta». Ma cosa significa esattamente questo complimento e perché ha scatenato un’onda di reazioni sui social?
Il significato di “Si’ ‘na preta” e il video
L’espressione “Si’ ‘na preta” o “Si’ ‘na pret” è tipica del dialetto napoletano e, letteralmente, significa “sei una pietra preziosa“. Questo complimento, tanto colorito quanto affettuoso, viene usato a Napoli per indicare una persona di grande bellezza e valore, esprimendo ammirazione e affetto.
“Si ‘na preta” chi è che ha urlato il “complimento” a Rose Villain
Ad urlare il complimento è stato un giovane imprenditore salernitano, trentenne e attivo in diversi settori commerciali. Al Corriere della Sera ha spiegato: «È stato un atto d’istinto, un modo colorito per dire che Rose Villain è incredibile. Non avrei mai immaginato che quel semplice gesto potesse diventare virale».
L’imprenditore, che ha vissuto quest’esperienza per la prima volta, ha assicurato che, pur ripetendo l’appuntamento stasera, questa volta sceglierà di restare in silenzio, lasciando che siano la musica e l’atmosfera a parlare. Nel frattempo, Rose Villain ha condiviso sui social il video del momento, amplificando l’effetto di quella testimonianza genuina che ha catturato l’attenzione di tanti utenti online.
Rose Villain e il suo “Fuorilegge”
Dopo il successo ottenuto con “Click, boom!” nella precedente edizione, quest’anno l’artista torna con “Fuorilegge”. Il brano racconta il desiderio, inteso come lo “scheletro” di ogni relazione, un fuocherello che precede l’amore e che, seppur fragile, fa sentire chi lo vive in maniera intensa e quasi “illegale”. Rose Villain ha spiegato che la canzone vuole comunicare un senso struggente, capace di far sentire viva chi la ascolta, un equilibrio tra vulnerabilità e forza interiore.